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Equilibrio finanziario: cos’è e come ottenerlo

equilibrio finanziario

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Equilibrio finanziario: cos’è e come ottenerlo è dedicato all’individuazione della corretta gestione d’impresa.

Ogni imprenditore dovrebbe tendere costantemente, non solo all’equilibrio finanziario ma a tutti gli equilibri d’impresa, ovvero: l’equilibrio economico e l’equilibrio patrimoniale.

Equilibrio finanziario – economia aziendale è un connubio molto stretto perché non esiste impresa sana che non via un equilibrio finanziario florido e di lungo periodo!

Potrebbe accadere, per diverse circostanze, che ci si possa allontare dall’equilibrio ideale e generare un disequilibrio degli aspetti finanziari.

Come per ogni malattia bisognerà individuare sia le attività utili per anticipare il problema, sia le medicine per valicare velocemente ad una buona salute!

Equilibrio finanziario definizione

L’equilibrio finanziario è il rapporto entrate/uscite. Se le entrate > uscite allora c’è equilibrio finanziario.

Se entrate>uscite e ricavi>costi allora c’è equilibrio finanziario ed economico.

Il primo passo che bisognerà risolvere è capire se si raggiunge l’equilibrio finanziario.

Un KPI molto utilizzato è uno degli indici di bilancio simbolo degli aspetti finanziari, ovvero AP/PB (attività a breve / passività a breve).

E’ evidente che è solo l’inizio dell’indagine dell’equilibrio finanziario indici di inefficienza indagano, all’interno delle attività a breve, la presenza di sacche di inefficienza assai rilevanti.

Maggiori indagati sono: crediti e magazzino.

Se la qualità dei crediti e la pronta vendibilità del magazzino sono coerenti con i valori esposti allora l’indicatore potrà essere utilizzato per la rappresentazione dell’equilibrio finanziario.

In alternativa sarà necessario depurare l’attivo a breve di crediti e magazzino, lasciando le attività che concretamente rappresentano risorse utili per il raggiungimento dell’equilibrio finanziario.

Non da ultimo è necessario, in fase di riclassificazione dello stato patrimoniale, comprendere la quota del magazzino destinata ad evitare le rotture di stock, ossia la c.d. giacenza minima o giacenza di sicurezza!

Equilibrio finanziario: cos’è e come ottenerlo: copertura del fabbisogno finanziario

La fase appena descritta si pone a valle del processo, quando l’imprenditore prende atto della sua capacità di gestione.

Come già anticipato in apertura, ciò che rileva è l’aspetto anticipatorio del problema, la prevenzione del disequilibrio finanziario.

Sarà quindi necessario valutare, mese per mese, quasi settimana per settimana il fabbisogno di cassa dell’impresa ed individuare in modo preventivo gli strumenti finanziari utili per la sua copertura.

Questa attività di pianificazione sarà utile e anticiperà il più generale lavoro di budget che l’imprenditore dovrà effettuare per arrivare preparato alle scadenze.

La copertura del fabbisogno finanziario sarà congeniale alle necessità che lo hanno generato, motivo per cui lo strumento finanziario è figlio dell’esigenza da coprire.

Ciò che mi sento di dire è che la copertura del fabbisogno tramite gli strumenti più semplici: anticipo fatture e scoperto di conto è sempre molto molto pericoloso perché mette in luce la non conoscenza delle esigenze di cassa della propria impresa da parte dell’imprenditore!

La banca farà meno sforzo ad offrire credito ad un’impresa capace di comprendere i suoi problemi e risolverli.

L’equilibrio finanziario è la punta dell’iceberg

L’equilibrio o il disequilibrio finanziario sono però solo la punta dell’iceberg!

Quando l’imprenditore arriva ai soldi e sente le difficoltà del rapporto incassi/pagamenti cerca di correre ai ripari.

Allora però potrebbe essere troppo tardi! Come per la persona fisica, anche per l’impresa ogni elemento della vita ne condiziona tanti altri.

Per esempio:

  • l’incremento dei prezzi dei prodotti venduti a parità di quantità può dar luogo a maggiori flussi di entrate ma ciò, alla lunga, potrebbe determinare una perdita di competitività,
  • un incremento della velocità di circolazione del capitale (turnover), che condiziona favorevolmente la redditività dell’impresa (ROE), può portare ad un incremento dei margini ma per fare ciò l’imprenditore potrebbe essere costretto a incrementare i giorni di incasso e quindi stressare gli aspetti finanziari!

Insomma ogni movimento, ogni decisione, ogni indirizzo determinerà colpi e contraccolpi di non banale importanza. Ecco che il presidio costante di tutti gli equilibri potrà determinare la serena gestione dell’impresa!

Quando non si verifica l’equilibrio finanziario

La copertura del fabbisogno finanziario può avvenire attraverso diverse operazioni di finanziamento, in ragione della necessità che lo generano.

Ci possono essere

  • apporti di capitale di rischio, soprattutto quando generati da investimenti in attivi immobilizzati, oppure
  • apporti di capitale di credito, che generano costi per la connessa remunerazione richiesta (esplicita capitale di finanziamento, implicita –capitale di fornitura).

FAQ – Equilibrio finanziario

Come si calcola l’equilibrio finanziario?

Si può calcolare in diversi modi e utilizzando diversi strumenti. Il bilancio contiene solo informazioni statiche di natura finanziaria, per cui possiamo avere delle informazioni legate ad un momento storico (solitamente la chiusura di bilancio). Personalmente utilizzo molto gli indici di liquidità, ovvero il rapporto tra la liquidità e i debiti di breve periodo e il rapporto tra l’attivo circolante e i debiti di breve. L’ideale è raggiungere il risultato di 1

Quando un’impresa è finanziariamente in equilibrio?

Quando paga regolarmente tutti i debiti con le entrate. Per cui quando le entrate > uscite.
Attenzione a non confondere costi e ricavi con uscite ed entrate perché potrebbero essere anche molto diversi a causa delle dilazioni passive e attive.

Equilibrio finanziario e indebitamento

Un’impresa può essere in equilibrio finanziario non per virtù ma per capacità di indebitamento. Bisogna quindi sempre mettere insieme il dato dell’indebitamento col dato della differenza tra entrate e uscite.
Quest’ultime devono derivare dall’attività caratteristica e non per essersi indebitato!

Pasquale Stefanizzi
Pasquale Stefanizzi

Esperto in Rapporti
Banca-Impresa & Crowdfunding

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