Dare e Avere sono le due sezioni contenute in tutti i conti di contabilità. Siamo nel corso di “Imparare la finanza” e questo aspetto è fondamentale!
Qualcuno potrebbe chiedersi che cosa c’entra il dare e avere con la finanza d’impresa…
Anche questa è una conoscenza di base che chiunque dovrebbe avere.
Dare e avere sono le sezioni contrapposte utilizzate per qualunque registrazione in partita doppia.
L’unità di misura minima è il conto che è strutturato in due sezioni: DARE e AVERE.
Funzionamento di dare e avere
Se volessimo immaginare il conto potremmo pensarlo come una tabella con 2 colonne, a sinistra il dare e a destra l’avere.
In dare si registrano costi e variazioni finanziarie attive, in avere si registrano ricavi e variazioni finanziarie passive.
Ogni costo (DARE) è misurato da una variazione finanziaria passiva (AVERE), così come ogni ricavo (AVERE) è misurato da una variazione finanziaria attiva (DARE).
E’ importante, imparando la finanza, sapere il funzionamento di dare e avere perché si potrà trovare autonomamente un equilibrio.
Aumentando i costi avremo bisogno di maggiore liquidità che potrà derivare da un utilizzo del proprio patrimonio personale o da un incremento del debito.
Aumentando i ricavi riusciremo a mettere da parte di più soldi che potremo utilizzare per futuri acquisti e future spese, sia di cose legate al normale utilizzo (per esempio acquisiremo maggiore beni di consumo), sia cose legate agli investimenti (come vedremo nel prossimo esempio).
Dare e avere devono essere sempre uguali
La massima dare e avere devono essere sempre uguali rappresenta la base della contabilità.
In virtù di questa massima ogni fatto aziendale dovrà essere presente, contemporeneamente, sia in dare e sia in avere (principio della duplice rilevazione simultanea).
Con un esempio tutto sarà più semplice. Supponiamo di dover acquistare un’auto.
Un esempio: l’acquisto di un’auto
Che l’acquisti un imprenditore o un comune cittadino per la sua normale vita, l’auto offrirà la possibilità di essere usata per tanti anni (nelle imprese esercizi amministrativi).
Per questo motivo l’auto rappresenterà un cespite ovvero un bene a fecondità ripetuta.
L’auto rappresenterà appunto l’investimento, il bene, l’oggetto concreto dell’investimento e per questo andrà in DARE (variazione economica negativa – COSTO ma non di esercizio ma pluriennale, per cui andrà a finire nello stato patrimoniale).
Per acquistare l’auto, avremo bisogno di soldi.
Questi li potremo acquisire dal nostro personale patrimonio (capitale di rischio) per diverse ragioni:
- grazia ricevuta – me li regala la nonna, piuttosto che li vinco alla lotteria
- me li metto da parte anno per anno perché i ricavi sono > dei costi (magari in 10 anni anni metto da parte 2.000 euro l’anno).
In alternativa, chiederò alla concessionaria che mi attivi, per mezzo di una finanziaria, un prestito. In questo caso sarà capitale di debito.
Tanto che li acquisisca dal mio patrimonio, tanto che me li faccia dare dalla finanziaria, dovrò iscrivere in AVERE o l’aumento del patrimonio netto o l’aumento del debito.
In sintesi
Sintetizzando, l’acquisto di un’auto produrrà diverse registrazioni contabili, tutte movimenteranno valori in dare e avere.
- L’iniziale apporto del denaro al capitale proprio per l’acquisto successivo dell’auto.
- Denaro in cassa – Variazione finanziaria attiva (DARE) – Patrimonio netto – Ricavo (AVERE)
- L’acquisto dell’auto
- Automobili – COSTO pluriennale (DARE) – Debiti v/fornitori – Variazione finanziaria passiva (AVERE)
- Pagamento dell’auto
- Debiti v/fornitori – Variazione finanziaria attiva (DARE) – Denaro in cassa – Variazione finanziaria passiva (AVERE).
Dall’esempio si comprende velocemente quanto sia necessario, per non commettere errori, movimentare costantemente conti in dare ed in avere in ogni singola registrazione contabile!
E’ bene sottolineare che per poterci permettere più acquisti (DARE) avremo bisogno di più soldi (AVERE), questi potranno derivare da maggiori RICAVI o da un utilizzo del proprio patrimonio o da un incremento del debito!