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Minibond … in 5 punti?

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Nel post “minibond in 5 punti” abbiamo cercato di capire quali siano gli aspetti salienti di questi nuovi strumenti di finanza d’impresa, sintetizzandoli in 5 punti

Questo post lo scrivo in attesa che arrivi la nuova normativa per l’accesso ai minibond, garantiti dalla Regione Puglia.

Ai 5 punti sui minibond, ne abbiamo aggiunto un sesto…inerente appunto quanto noto sulla https://www.ascuoladimpresa.net/basket-bond/garanzia della Regione Puglia.

minibond

1 – Cosa sono i minibond

I minibond sono un innovativo strumento di finanziamento, per le aziende non quotate in Borsa, perché consente loro di reperire soldi direttamente dagli investitori senza ricorrere al sistema bancario.

In altre parole, se volessimo cercare una minibond definizione, potremmo dire che sono uno strumento di finanziamento che consente alle PMI di ottenere capitali tramite l’emissione di obbligazioni con scadenza a medio termine. Questi titoli vengono collocati sul mercato attraverso intermediari finanziari noti come arranger minibond.

Il governo Monti, col Decreto Destinazione Italia, nel 2013 li ha introdotti.

Minibond caratteristiche… rappresentano uno strumento diretto di finanza per le aziende prospere, con buone risultati raggiunti negli ultimi anni e con importanti programmi di investimento che cercano alternative al classico credito bancario.

Come tutte le obbligazioni, i minibonds riconoscono al sottoscrittore un tasso d’interesse sotto forma di cedola periodica e una data di scadenza.

Minibond vantaggi e svantaggi

Tra i vantaggi si annoverano:

  • la possibilità di ottenere finanziamenti a tassi di interesse più bassi rispetto ai prestiti bancari tradizionali,
  • la flessibilità nella strutturazione degli accordi e la possibilità di coinvolgere una base più ampia di investitori, grazie anche alle opportunità offerte dal minibond crowdfunding.

Tra gli svantaggi si annoverano:

  • rischio di illiquidità del titolo,
  • mancanza di una garanzia reale,
  • necessità di un’accurata valutazione del merito creditizio dell’emittente.

2 – Requisiti per l’emissione

Gli emittenti possono essere società italiane non quotate, diverse dalle banche e dalle micro imprese che abbiano fatto certificare, da un revisione esterno, l’ultimo bilancio approvato.

Requisiti minimi sono: fatturato di 2 milioni di euro ovvero almeno 10 dipendenti.

I requisiti sono quindi minimali, per cui questo strumento finanziario è diventato molto utilizzabile da tutte le piccole e medie imprese italiane che abbiano, però, maturato una certa vocazione ai mercati finanziari.

3 – Minibond normativa

Le normative di riferimento sono contenute nel Decreto Legge 22 giugno 2012 n.83 (“Decreto Sviluppo“) e nelle successive integrazioni e modifiche apportate dal D.L. 18 ottobre 2012 n.179 (“Decreto Sviluppo Bis“), dal D.L. 23 dicembre 2013 n. 145 (piano “Destinazione Italia”) e nel più recente D.L. 24 giugno 2014 n. 91 (“Decreto Competitività“).

Sono regolamentati dal decreto legge n. 83/2015, che ha introdotto alcune semplificazioni procedurali e fiscali per favorire l’utilizzo di questi strumenti di finanziamento da parte delle PMI.

4 – Minibond Italia… come le imprese li hanno già usati

Il denaro sinora raccolto, attraverso le emissioni di minibond, è stato così utilizzato (fonte: Ilsole24Ore – https://bit.ly/2E8HmT4):

  • 63% – finanziare la crescita interna dell’azienda,
  • 21% – ristrutturare le passività dell’impresa,
  • 11% – perseguire strategie di crescita esterna tramite acquisizioni,
  • 5%   – alimentare il ciclo di cassa del capitale circolante.

5 – Garanzia dei minibond

Il decreto Destinazione Italia ha previsto anche che la garanzia del Fondo di Garanzia, rif. legge 662/96, possa essere concessa in favore delle società di gestione del risparmio che, in nome e per conto dei fondi comuni di investimento da esse gestiti, sottoscrivano minibond.

La predetta garanzia può essere concessa a fronte sia di singole operazioni di sottoscrizione di obbligazioni e titoli similari, sia di portafogli di operazioni.

6 – In cosa consiste l’agevolazione offerta dalla Regione Puglia

Al pari di quanto già fatto dallo Stato con il Fondo di Garanzia, anche la Regione Puglia vuole garantire l’emissione di minibond delle imprese operanti nella medesima regione.

Al momento i dettagli sull’operazione sono pochi.

Lo strumento metterà a disposizione delle piccole e medie imprese un volume di risorse da 80 milioni di euro, ripartiti in due avvisi da 40 milioni l’uno.

E’ previsto un taglio medio dei minibond di circa 3 milioni di euro.

La finalità, indicata tra le righe, sarà quella del finanziamento diretto nell’innovazione e nella crescita o, in altre parole, in investimenti in attivi materiali ed immateriali legati ad attività di sviluppo o espansione (come quelle in ricerca e sviluppo) o sostegno dell’attivo circolante.

La Regione Puglia interverrà in tre modi:

  • attraverso la garanzia di portafoglio, che fornisce una copertura del rischio delle prime perdite;
  • il conferimento di una dotazione finanziaria come coinvestimento per la sottoscrizione dei bond da parte degli investitori istituzionali;
  • sovvenzioni dirette erogate per la copertura parziale delle spese sostenute dalle Pmi per l’emissione dei bond.
Pasquale Stefanizzi
Pasquale Stefanizzi

Esperto in Rapporti
Banca-Impresa & Crowdfunding

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